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Italo Marucci
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"Giacomo Lisia -
Di Italo Marucci
GIACOMO LISIA PITTORE:
CIOCIARO DI NASCITA, MARCHIGIANO PER MERITI ARTISTICI
Il viaggio postumo intrapreso da Lisia in queste mostre retrospettive, dopo il grande successo della mostra di Frosinone, dove sono stati esposti i paesaggi di tutti i comuni della Ciociaria, continua con il suo viaggio nelle Marche, in provincia di Macerata (dove Lisia fece 57 mostre personali), ed espone in una antologica le opere ispirate ai 57 comuni della provincia.
Fra questa zona delle Marche e Giacomo Lisia c' era amore e stima; per Lisia era come una seconda Ciociaria, per i cittadini di Macerata, Sarnano, San Severino Marche, Potenza Picena, Giacomo Lisia era il loro pittore; non era l' artista che veniva da fuori, ma l' amico, l' intellettuale di casa, come risulta dalle cronache dell' epoca, che raccontano come Lisia fosse accolto e stimato in tutte le Marche ed in particolare nella provincia di Macerata.
Nei paesaggi marchigiani la pittura si abbandona alla poesia, e alla base dell' emozione di Giacomo Lisia c' è il meraviglioso spettacolo della natura che fluisce in una vena di accorata malinconia, in maniera diretta, scoperta nelle tele di questo artista. La sua personalità è curiosamente più nella
"linea dei pittori della Campagna Romana, che non nel Novecento Romano; è più nella corrente che ha accomunato agli inizi del secolo artisti di varia origine, che nel gusto delle province del Lazio" ove operavano più che i pittori accademici Romani.
L' intreccio di elementi populisti con il tonalismo Ciociaro, indubbiamente hanno contribuito a dare un carattere particolare alla sensibile emotività di Lisia. Mi pare questo il motivo di fondo che è all' origine della qualità del suo colore (che ritroviamo in questi scorci Marchigiani) così soffuso e caldo, ma sottile di vibrazioni che non si schiarisce pur sfumandosi nella luce che illumina un dosso, una siepe, un casolare sulla collina.
L' amore di Giacomo lisia per le cose umili, per una natura minore ma oggettiva, tocca le corde di sentimenti che sono ogni volta una piccola scoperta e ci danno la misura della sua partecipazione diretta alla vita della natura e degli uomini.
Spesso la pittura e la poesia si rifugiano in angoli discreti (dei piccoli paesi del maceratese: Loro Piceni, Tolentino, Fiuminata, Pioraco, Recanati), ed allora è difficile scoprirli. Credo però che questa sia una qualità di cui Lisia è dotato, la capacità di darci con una discrezione rara di colore e di forma un accento umano vivo e ardente celato dalla sua modestia di uomo e di artista; qualità questa che permette ai fruitori di questa provincia di sentirlo, accoglierlo e apprezzarlo come concittadino.
Il suo affrancarsi da una dipendenza stretta con la natura gli permette un afflato poetico che conviene al suo carattere: quello scambio tra l' essere ed il mondo gli dà così la possibilità di una esperienza più completa, più approfondita senza la chiusura in una regola, ma offrendogli la possibilità di un allargamento della sua visione.
Situare Giacomo Lisia nel panorama della pittura di oggi non è facile; si tratta di un caso a sé, ma con riferimenti precisi di una zona della pittura con agganci curiosi tra Lazio, Campania, Toscana e, come in questo caso, Marche.
Una pittura intrisa di poeticità in cui il sentimento e l' emozione sono il frutto di un' opposizione di principio a risolvere tutto nelle forme, nel linguaggio cromatico, nell' invenzione e nella trovata. L' emozione è tutta interiore non affidata al linguaggio grafico, al segno, ma puntualizzata nell' ambito giusto ed umano dell' ispirazione.
Mi sembra che questo sia il merito (e si vede in questi paesaggi maceratesi) maggiore e vero di questo artista che si è avvicinato ai paesaggi marchigiani, con lo stesso interesse, la stessa sensibilità e lo stesso affetto degli abitanti dei luoghi che ha raffigurato, tanto da essere considerato da essi uno di loro.
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