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Tommaso D' Antò
Da "Il Gazzettino Campano" -
Di Tommaso D' Antò
GIACOMO LISIA DA PALIANO -
Abbiamo conosciuto questo Artista durante una
"personale" a Fiuggi e siamo rimasti convinti dell' autenticità della sua Arte.
Senza far nulla notare, ci siamo interessati nell' ambiente e, dello sconosciuto che ci era parso, abbiamo appreso molte cose sul suo conto che ci hanno indotto a visitarlo nel suo studio di Via della Cona, 19 in Paliano.
Per nostra fortuna lo abbiamo trovato, sia pure per caso. Sì, è proprio così, perchè il nostro Lisia è un lavoratore, un operaio generico che dal nulla si è portato, con una certosina pazienza e cocciuta volontà, con pienezza d' intenti nel campo della pittura, imponendosi all' attenzione di autorevoli esperti del settore di tutta Italia.
Trattasi di un uomo la cui modestia e discrezione sono pari alla sua Arte.
Nato a Paliano, grazioso paesino della Ciociaria, da famiglia di contadini, ha trascorso l' infanzia nelle campagne che dalla roccaforte dei principi Colonna si distendono in ameni paesaggi, digradanti in dolce susseguirsi di valli e boschi nell' alta Valle del Sacco, dove è stato ammaliato dalla bellezza della Natura, ivi rigogliosa e solenne.
All' ombra delle querce e dei castani secolari cominciò a tratteggiare i primi acquerelli, riprendendo quanto lo circondava.
Senza l' ausilio di alcuno e senza frequentare scuole specializzate cercò di ritrovare se stesso al contatto con le cose, ritraendo le sue composizioni dal vero riportandovi in ognuna un po' del suo animo semplice.
Ed è la semplicità di costumi, tipica della gente ciociara, accostata alla purezza del paesaggio che hanno formato questo autentico Artista facendone un cantore della natura.
Le pennellate sicure, l' ariosità, l' incisività, la scelta di tempo e di soggetto hanno imposto con prepotenza il nostro Lisia nel mondo dell' Arte Contemporanea, inserendolo autorevolmente tra i pittori più qualificati della nostra epoca, praticanti la pittura figurativa moderna. Di notevole pregio artistico sono le sue
"Nature Morte" dove i boccheggianti mandorli fioriti, la frutta, i fiori di prato, gli ombrelloni abbandonati assumono il ruolo di personaggi di primo piano e si impongono all' attenzione di chicchessia, anche del visitatore più distratto.
Ciò che ci ha maggiormente colpito è stata una
"Deposizione" composta per la mostra d' Arte Sacra tenutasi a Sora, il cui pregio compositivo e l' atmosfera mistica che ne risulta dal magistrale accostamento di colori sono intuizioni rare che esaltano lo spirito. E noi siamo felici di avere conosciuto questo artefice del bello che, pur nel travaglio di un' esistenza dura, per far fronte alle esigenze di famiglia, ha saputo trovare la forza di elevarsi, senza compromessi, al di sopra di tutto e di tutti, per l' intima soddisfazione di accostarsi alle cose più affini a se stesso, esternandone gli effetti, per trasfonderne la bellezza.
Le sue opere, tutte significative ed eloquenti sono il compendio di tanta coraggiosa dedizione, che noi abbiamo valutato nel loro complesso degne di rilievo, onoranti l' Uomo nell' Arte, nell' interesse superiore dei valori spirituali e del messaggio d' amore che da esse ne scaturisce.
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