Antonio Malmo - giacomo lisia

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Antonio Malmo

 
 

Antonio Malmo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

In occasione della personale presso la Galleria "Il Braciere" di Caserta, dal 31/10 al 12/11/1987
Di Antonio Malmo

Caivano li 7/11/1987


Mi è oltremodo gradito aver "notato" e potuto scrivere della pittura di Giacomo Lisia e di quanto essa si discosti, per molti versi, dal marasma in cui è degenerato l' attuale "panorama"delle arti figurative per l' esasperato citazionismo e altresì, per motivazioni e temi triti e ritriti che sembrano rincorrere "fantasmi" di itinerari poetici degli artisti del passato e perciò inattuali.

La peculiarità e la modernità della pittura di LISIA sono date dalla policromia della sua tavolozza, che si vanta della varietà dei gialli luminosi, dei rossi, dei verdi e degli azzurri e nell' amalgama delle loro combinazioni possibili puoi ammirare i "paesaggi", le nature morte o le sue figure di rara potenza espressiva, vibranti di calda spiritualità e luminosità nel loro contesto spaziale.

E proprio la quiete dei luoghi da LISIA "visitati" che il tuo spirito avverte il bisogno di raggiungere, forse alla vana ricerca di un "modus vivendi" più a misura d' uomo.
Gli elementi corrosivi della nostra "epoca" quali lo smog, il frastuono, l' alienazione, il ritmo frenetico, cui l' uomo d' oggi deve soggiacere, non sembrano sfiorare le creature, i fiori, le acque, dipinti dal Maestro LISIA.

Pur nel rispetto delle avanguardie storiche universalmente riconosciute, quali forze dinamiche di nuovi itinerari espressivi, LISIA è rimasto fedele alla più genuina tradizione pittorica europea, ergendosi per quella capacità di infondere nelle sue opere la carica vitale e poetica del suo sentire "romantico" delineando infiniti spazi e remoti silenzi nell' attimo della creazione.

Il paesaggio lisiano ha, dunque, una sua particolare "luce" effusa e diffusa con vigore e sensibilità per cui tu avverti le mille dolci emozioni e le vaghe sensazioni di spazialità lontane e atemporalità raggiunta.

Si è detto della sua rapidità di gesto, alla Schifano, e non a caso, ma certamente in LISIA essa ha una ragion d' essere diversa: sentimentale, emozionale, ricca di fascino, a determinare insorgenze e profondità latenti, di mistero e di luce nella ideazione di interni e di figure, vive e struggenti nella loro ansia e paura di fronte all' Inconoscibile.

E' il dramma dell' uomo contemporaneo che si ritrova al buio, senza un barlume di speranza nel futuro, stretto dalla morsa della Violenza, sempre più dilagante, sugli uomini e sulle cose; in un ambiente inquinato non solo dai deterrenti chimici ma, soprattutto, dalla cupidigia degli uomini, nelle acque, nell' aria, sui deboli e sui diseredati.
La condanna di tutto ciò nelle opere del Maestro LISIA traspare con forza, tanto è il suo coraggio, la sua acredine per tale stato di cose.

La pittura dell' Artista, in realtà, direi che propone mille messaggi di pace, di tranquillità, di oasi verdeggianti riscoperte dall' incanto dei suoi colori sempre dolcemente accostati nelle loro tonalità più calde e pastose.

Nel riecheggiare vaghe tendenze di passate esperienze artistiche, il Maestro ha raggiunto la serenità di spirito necessaria ad accogliere nella sua pittura il fascino ed il mistero del Creato nella sua immensità e "profondità", la cui complessità sottende ad una dimensione surreale, Qua e là rivelata con modernità, al di fuori delle regole prefissate, in virtù di una potenza espressiva di cui si avvale in ogni momento del suo "iter" artistico.


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