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Dante Zinanni
Da "Terra nostra" -
Di Dante Zinanni
LISIA ESPONE A ROMA
LE OPERE DI GIACOMO LISIA IN MOSTRA ITINERANTE RISCUOTONO PLAUSO E SIMPATIA
LISIA, ARTISTA VIGOROSO, ANIMA IL COLORE DI LUCE PERSONALE E INSOLITA
IL PREGIO DELLE TAVOLOZZE PARLANTI DELLA CIOCIARIA - PRESENTE A ROMA DAL 21 AL 29 MARZO.
La mostra itinerante di Giacomo Lisia giunge a Roma per rimanere esposta dal 21 al 29 marzo nella hall dell' istituto S, Leone Magno. Dopo le tappe rispettabilissime di Paliano, Frosinone, Alatri, ove ha riscosso plauso e simpatia, la mostra respira aria di Roma o, meglio, Roma respira arte di Lisia: un' ambizione e un traguardo meritati per una classe professionale d' alto livello, la cui gioia colorita entra negli occhi per dare dolcezza al cuore.
Lisia è poeta dell' immagine, un pittore che appaga veramente nel ritrarre paesaggi o cose. I suoi colori svolgono un ruolo fondamentale nella economia espressiva per la maestria e la liricità grafica, facenti leva su tocchi morbidi e suadenti, dai quali è difficile staccare lo sguardo. Non a caso le giurie dei concorsi gli assegnano sempre il 1° premio, ovunque si presenti. Lo documentano i riconoscimenti di Cave, Perugia, Manciano (Gr), Colleferro, Palestrina e l' effetto spettacolare offerto dalla mostra itinerante nelle città di Ciociaria con soggetti indigeni.
È Qui alla ribalta la terra d' origine, la Ciociaria dai mille colori e dalle mille ispirazioni, dalla freschezza del suo passato, rappresentato dal monumentale orgoglio delle torri e dei campanili, anche dalla bontà e dalla pazienza della gente; un paese ove le rocce contornate di sole sono l' emblema della crudezza di vita d' una volta e della lunga speranza fremente oggi negli animi alla ricerca della sfuggita identità.
C' è una poesia caratteristica in Lisia. Basta guardare la naturalezza di alcuni bozzetti come Pascolo sullo Scalambra o Cardi in montagna o i flash sui centri urbani ciociari, che descrive recuperandone l' interiore, ardente poesia comunale. Sono paesi di Ciociaria, spicchi di cielo, prospetti di torri campanarie, di piazze e giardini, immagini piene di vigore nel corposo e nel rarefatto, nell' accentuato e nell' accennato, sempre forti per quei sensi impastati nell' interrogativo della suggestione.
L' esposizione al S. Leone Magno è veramente un premio. Nella preziosa cornice della bellissima hall dell' istituto, che raccoglie mostre di qualità, la presenza del maestro palianese fa bella figura con i nomi di prestigio, che si registrano nell' albo d' oro degli espositori. Poeta della gioia, brioso nel tocco, minuzioso nell' osservazione, amoroso verso la complessa e nostalgica realtà ciociara, anche là dove le cose sono concepite dietro l' esperienza di luoghi di sofferenza, egli canta la speranza; il suo colore è speranza.
Educato al rispetto e alla signorilità, Lisia è uomo, che non demolisce teorie, non fruga in cerca d' angoli desolati e vuoti, piuttosto suggerisce variazioni vitali di recupero nello scandito scorrere degli attimi esistenziali. Talvolta sembra suggerire brevi respiri, quasi inviti a leggere nel sillabario sempre aperto e mai sufficientemente approfondito della vita, talora scrostato in pratiche di sterili malizie, per ricavarvi esplosione di luce e di trasparenze modulate in toni di dinamica emozionalità. È un pittore, cui non si può non inchinarsi con piacere aderendo e compartecipandone le tematiche espressive per quel muoversi intelligente nel reticolato dei regimi stagionali sempre alla ricerca d' una libertà purificatrice.
Invitiamo pertanto gli amici a visitare la mostra di Lisia. È l' occasione per riscoprire un modo irrompente, provocante di fare arte e pittura, percepito come perentorio invito alla qualificazione dei sentimenti e degli ideali.
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